Africa Unite & Architorti

Africa Unite

Dal 1981 ad oggi gli Africa Unite propongono il loro stile musicale fatto di ritmo in levare, reggae, dub, elettronica, rappresentando l’esempio di band più longeva e duratura del genere, in Italia.
Hanno calpestato i palchi della penisola con costanza ed applicazione, e si sono guadagnati buona considerazione anche all'interno di importanti festival europei.

Bunna e Madaski, da quasi 40 anni, muovono le fila di questa grande esperienza che ha sempre privilegiato la coerenza nella sperimentazione, l’attenzione per le tematiche sociali e una grande attenzione alla tecnica musicale quali elementi fondamentali per la composizione del loro repertorio.

Attenti e curati nel live, molto pragmatici e diretti, assolutamente scevri da atteggiamenti mistico-filosofici e dai luoghi comuni del genere, diretti nel comunicare il loro stile e la loro passione per la musica.

Nel 2015 esce “Il Punto di Partenza”, un disco completamente autoprodotto e disponibile in free download sul sito della band, ha ottenuto due nomination per la Targa Tenco nelle sezioni “album dell’anno” e “canzone singola” ed è stato scaricato da oltre 60.000 persone. L’album è una profonda analisi musicale e testuale del tempo che stiamo vivendo, scalfito da contraddizioni e attraversato da cambiamenti importanti, con il conseguente bisogno di affermare il proprio punto di vista, lucido e coerente.

“Il Punto di Partenza” è stato anticipato dal singolo “L’esercito con gli occhiali a specchio”, libera interpretazione di Madaski su un testo di Quit the Doner (Quititaly, l’Italia come non la raccontereste ai vostri figli. 2014 Indiana Editore). Successivamente sono usciti altri due singoli Pure Music Today feat. Raphael e La Teoria.

Nel 2018 gli Africa Unite, insieme ad Architorti e alla compagnia di danza modenese MMCDC, sono impegnati a portare in giro per i teatri italiani lo spettacolo multimediale OFFLINE in tempo reale, dove la materia musicale è fornita dalle canzoni di Africa Unite in un’elaborazione per quintetto d’archi (a cura di Architorti) e per elettronica applicata. È proprio OFFLINE ad ispirare la scrittura del nuovo album “In tempo reale”.

Architorti

Il Quintetto Architorti è un quintetto d’archi di formazione classica (due violini, viola, violoncello, contrabbasso).

Marco Robino fonda il Quintetto nel 1994 e da subito combina ad uno spirito di coraggiosa esplorazione l’impegno e la voglia di allargare l’ambito e la portata del quintetto d’archi; lo dimostrano le molteplici collaborazioni con artisti come: Tony Esposito, Subsonica, Meg, Arturo Stalteri, Fabrizio Bosso, Madaski, Africa Unite, Teho Teardo, Blixa Bargeld, Mimmo Calopresti.

Sul lato della produzione di musica originale il loro lavoro è caratterizzato da una costante ricerca di nuove soluzioni musicali, timbriche, stilistiche e tecnologiche che grazie al lavoro di composizione e produzione artistica di Marco Robino e Marco "Benz" Gentile li ha portati a creare un prodotto unico nel panorama musicale mondiale.

Questo lavoro di ricerca è rivolto soprattutto al mondo delle installazioni multimediali e della musica per il cinema.

Un mondo musicale in costante trasformazione e un’innata capacità di rinnovamento hanno cambiato la pelle dell’ensemble che, dal 2004, si è avvicinato al mondo del cinema e delle installazioni multimediali. Da subito apprezzati per la qualità esecutiva e l’audace capacità di sperimentare, gli Architorti hanno collaborato con artisti di fama internazionale. Dal 2004 collaborano stabilmente con Peter Greenaway, per il regista hanno composto musiche originali per: The Tulse Luper Suitcases, The European Showerbath, Peopling the palaces, Museo del design di Milano, Leonardo’s Last Supper, J’accuse, 3x3D, The Towers/Lucca Hubris, The Dance of Death/Ein Basler Totentanz, Goltzius and the Pelican Company, Eisenstein’s Mexican Ghosts, Luther and his Legacy.